Lavoro
di Gruppo
per persone che hanno subito un lutto
condotto
dalla dott.ssa Roberta Luberti,
medico e psicoterapeuta
La
morte di una persona a noi vicina è un evento doloroso ed
emotivamente inatteso, anche se chi è venuto a mancare era molto
anziano o malato e potevamo quindi razionalmente sapere che il
termine della vita era prossimo. Infatti non siamo mai del tutto
“pronti” al pensiero di non vedere più coloro con i quali
abbiamo condiviso parte importante della nostra vita, e questo
indipendentemente dalla qualità del rapporto, che può anche non
essere stato del tutto buono, come può avvenire nelle relazioni
familiari e affettive. Motivo quest’ultimo che fa sì (in modo
ancora più pesante di quando i rapporti siano stati positivi ed
affettivamente soddisfacenti) che possano emergere vissuti di colpa,
rimpianti dovuti a cose non dette a tempo debito, a chiarimenti non
avvenuti, a gesti non fatti, e tutta una serie di emozioni negative
dovute a conti rimasti in sospeso con la persona defunta.
Incredulità,
sensazione che la perdita non sia reale, sensazione di abbandono da
parte della persona che se ne è andata, rabbia, angoscia, senso di
vuoto, disperazione, disinteresse per la vita, ritiro dalle altre
relazioni, ma anche paura di dimenticare il defunto, di non ricordare
con il tempo le sue fattezze, la sua voce, sono alcune delle
esperienze che attraversano le persone che subiscono un lutto.
Ogni
situazioni di lutto presenta -pur in un quadro generale con delle
caratteristiche comuni- delle variabili di qualità, intensità,
difficoltà di elaborazione, dipendenti dal grado di prossimità e
parentela (genitore, marito/compagno, figlio, eccetera), dalla
qualità del legame con la persona defunta, dalle modalità e dalle
cause della morte (morte improvvisa o dopo lunga malattia, morte
violenta, eccetera), dal momento della vita in cui avviene la morte,
dalla nostra situazione personale, in termini di risorse individuali,
affettive, sociali, lavorative su cui possiamo o meno fare conto e
che possono favorire oppure ostacolare il percorso di elaborazione
della perdita.
A
seguito della morte di una persona cara spesso derivano altre perdite
secondarie, che possono anch’esse influire sul livello di stress,
come la perdita di una certa situazione sociale, cambiamenti
economici, il dover interrompere gli studi o altre attività, che non
ci si può più permettere, ed emergono nuove necessità, quali
quella di dover riorganizzare la propria vita , in termini non solo
emotivi in relazione alla mancanza affettiva e al trauma dell’evento
morte, ma anche in termini pratici (ad esempio, dover cambiare casa,
cercarsi un lavoro, imparare nuove competenze per svolgere compiti
svolti finora dalla persona defunta, occuparsi delle attività del
defunto producenti reddito, farsi carico da soli di conti, pagamenti,
debiti e crediti).
Nel
caso della perdita del coniuge, chi rimane dovrà riuscire a gestire
le comunicazioni da dare ai figli sulla morte del genitore,
affrontare non solo il proprio dolore, ma anche quello dei bambini,
che hanno bisogno di chiarezza, sostegno e possibilità di
espressione e condivisione delle emozioni, aiutandoli anche ad
affrontare i cambiamenti che sopraggiungono nella quotidianità.
Il
“lavoro” del lutto, e quindi la strada verso nuovi adattamenti,
che non hanno assolutamente il significato di dimenticare la persona
cara e di non amarla più, è un percorso che passa per fasi, che
vanno attraversate e quindi superate e che a volte possono
necessitare di un supporto particolare.
Un
lavoro psicoterapeutico di gruppo, dove è possibile anche la
condivisione con altre persone del proprio dolore, delle domande a
cui si cerca risposta, relative anche alla confusione sulla propria
identità e ai cambiamenti di prospettiva sul mondo e sull’esistenza,
delle difficoltà e delle angosce per la gestione dei figli e degli
altri rapporti, di coppia, familiari, eccetera, può essere un aiuto
essenziale per chi si trova ad affrontare la perdita di persone
affettivamente importanti.
Il
lavoro terapeutico sarà preceduto da uno a tre colloqui informativi
individuali con la psicoterapeuta, al fine di spiegare all’aspirante
partecipante le modalità di lavoro e di capire la situazione
individuale della persona per facilitarne l’eventuale percorso nel
gruppo.
Per
ulteriori informazioni contattare la dott.ssa tramite IlCentrOdiHUmUS
Sono esperta nel trattamento dei traumi psichici e del lutto, con esperienza pluridecennale nel campo della psicotraumatologia.
Ho completato la formazione EMDR (Eye Movement Desensitisation Reprocessing), conseguendo la qualifica di Accredited Practitioner in EMDR, applicabile sia nel lavoro psicoterapeutico individuale sia nella terapia di coppia, familiare e di gruppo.
Ho dedicato particolare attenzione allo studio delle problematiche familiari, che possono interessare in particolare un membro della famiglia, adulto oppure minore, la relazione di coppia, la relazione genitori-figli e quella tra fratelli.
Membro di Exedra Centro Cura e Salute di Firenze, del Gruppo di approfondimento per il Trattamento Interdisciplinare delle Somatizzazioni e Presidente e Socia fondatrice del Centro di Psicotraumatologia Relazionale.
ATTIVITA' PROFESSIONALE ATTUALE
Attività clinica (psicoterapie individuali, consulenze e psicoterapie per le coppie e le
famiglie in difficoltà, terapie di gruppo). Nei percorsi psicoterapeutici, ad impostazione
sistemico relazionale, uso anche strumenti quali l’ EMDR (Eye Movement Desensitization and
Reprocessing), tecniche cognitivo-comportamentali, tecniche tratte dalla terapia
sensomotoria, dalla psicocorporeità autoriparativa e tecniche specifiche per il
trattamento degli stati dissociativi e dei disturbi dell’attaccamento.
Attività di formazione e supervisione ad operatori psico- socio- sanitari, dell’area educativa e dell’area giuridica, dal 1993 ad oggi.
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